
Nel 2005, durante la costruzione della linea ferroviaria Alta Velocità, nella
tratta Novara-Milano2 grazie ad un meticoloso lavoro di sorveglianza archeologica sui cantieri dei sovrintendenti , veniva messa in luce una necropoli tardoromana .

Allargando l’area degli scavi venivano man mano scoperte anche tombe a cremazione romane del del I secolo d.C.. Il progressivo allargamento degli scavi evidenziava la presenza anche di tombe celtiche .

Nonostante il carattere molto verosimilmente parziale del ritrovamento, considerando che le tombe celtiche sono vicine al limite nordoccidentale dell’area che è stato possibile indagare e che l’ampio canale di età ancora successiva a quella romana passa proprio in questo punto intaccando alcune strutture, questa scoperta permetteva comunque di
riportare indietro di alcuni secoli la prima frequentazione dell’area. Nulla sappiamo purtroppo – come accade spesso per le antiche comunità celtiche stanziate sul nostro territorio – della collocazione né delle dimensioni dell’abitato, probabilmente un pagus (villaggio) secondo le testimonianze degli autori antichi relative all’insediamento per
piccoli nuclei sparsi. Particolarmente suggestivo è il ritrovamento dei resti di una struttura lignea circolare interpretata come possibile luogo di culto.



Il volume della sovraintendenza è un diario di viaggio di queste scoperte.
TRATTO DALLA COLLANA DELLA SOVRAINTENDENZA ARCHEOLOGICA DELLA LOMBARDIA: