CELTI RETI E CAMUNI: COME È AVVENUTA LA ROMANIZZAZIONE NEL BRESCIANO E NEL GARDA

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 Simona MarchesiniProfile picture for Simona  MarchesiniSimona MarchesiniIDENTITÀ MULTIPLE O ETHNIC CHANGE DURANTE LA ROMANIZZAZIONEView PDF ▸Download PDF 

Area CAPITOLIUM Brescia Cenomane – da Brixia e le genti del Po’ Giunti
Area CAPITOLIUM Brixia fino all’ etá augustea da Brixia e le genti del Po’ Giunti

Il territorio attorno a Brescia e al Lago di Garda si presenta come un osservatorio privilegiato per lo studio di interazioni tra popoli già dal primo apparire della documentazione epigrafica, in età preromana. Tale vocazione, quella dello scenario di etnie multiple, si configura anche nell’età della romanizzazione, con modalità ben indagate e in gran parte già defi nite dagli studiosi. L’individuazione di ethne a partire dalla documentazione esistente non è però sempre di immediata evidenza, e porta spesso ad una sospensione del giudizio piuttosto che ad una soluzione univoca.
In questa sede cercherò di inquadrare fenomeni nel loro complesso già noti, come quelli che emergono dall’epigrafia e dall’onomastica, avvalendomi di strumenti «in dotazione» alla linguistica, come la sociografia, la neurolinguistica, la linguistica del contatto e l’etnolinguistica, per proporre al confronto critico nuove categorie di analisi. Dalla focalizzazione di alcuni documenti, in parte anche nuovi, vedremo anche emergere e delinearsi meglio una delle compagini che solitamente, negli studi sulla regio X, rimane di difficile identificazione: la componente camuna.


II. Lo scenario storico regio X, in particolare nella zona attorno a Brescia e al lago di Garda (1).


Il processo di assimilazione e acculturazione, come sappiamo, non fu per questa parte dell’Italia cruento e repentino, ma progressivo e lento. La strategia politica adottata da Roma verso queste popolazioni fu di rispetto delle autonomie e delle strutture socio-politiche esistenti, di cui «venivano conservate la compattezza, l’autonomia, e fi n dove possibile l’indipendenza e la stabilità demografica» (2).


Riassumo brevemente i termini cronologici:

− fine V-inizi IV sec. a.C.: inizia l’occupazione cenomana di
Brixia, che conosce anche la sua prima fase urbana;

− 225 a.C. durante la guerra Gallica i Cenomàni (che ormai occupano il territorio di Brescia) e i Veneti si alleano con i Romani
inviando 20.000 soldati contro le altre popolazioni celtiche;

− durante la guerra annibalica i Cenomani sono alleati di Roma insieme ai Veneti, Taurini e Anamari;

− 200 a.C. i Cenomani appoggiano gli Insubri e i Boii devastando Placentia e puntando in seguito su Cremona;

− 197 a.C. grazie all’intervento diplomatico del console C.
Cornelio Cetego presso i vici Cenomanorum e presso la stessa Brixia, la rivolta rientra e i Cenomàni abbandonano gli Insubri
che vengono vinti; si stipula un foedus tra Roma e i Cenomàni;

− 89 a.C. Lex Pompeia Strabonis de Transpadanis concede lo
ius Latii a tutte le popolazioni della Gallia Cisalpina, compresi i Cenomani;

− 51-49 a.C. con la Lex Roscia viene ratifi cata la cittadinanza
romana alle popolazioni celtiche e italiche della Cisalpina (Transpadani); Brixia diventa municipium;

− età augustea (16/15 a.C.): adtributio delle popolazioni nella
Val Sabbia e della sponda occidentale del Lago di Garda (Sabini e Benacenses); adtributio a Brixia anche dei Trumplini e dei Camunni (campagna militare di P. Silio Nerva);

27 a.C. (oppure 14 a.C. e comunque non dopo l’8 a.C.)
Brixia si fregia del titolo di colonia civica Augusta.

− tra 79 e 89 d.C. Benacenses e Trumplini sono in stato di inferiorità giuridica rispetto ai Bresciani (3).

Particolare della statua di Minerva dal santuario di Breno(BS)


In questo quadro di progressivo adeguamento della componente etnica locale al mondo romano, spicca la tendenza all’autonomia dei Camunni, che pur dopo l’adtributio e la concessione della civitas, si costituiscono come res publica separata da Brescia e vengono ascritti per la maggior parte alla tribù Quirina.

Questa situazione, che ha come sfondo un intenso spostamento di persone dal centro Italia e dal Sud verso Nord, nella Gallia padana e Cisalpina (4), porta alla creazione di popolazioni miste, che uniscono componenti più tipicamente italiche o centro italiche a quelle celtiche, venetiche, retiche o camune.

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https://www.academia.edu/resource/work/1074727