CELTI GOLASECCHIANI A SESTO CALENDE

Se ci affascina comprendere la civiltà dei Celti sorta sulle rive del lago Maggiore ed lungo il Ticino non possiamo perderci il museo di Sesto Calende e la storia dei ritrovamenti di questo territorio.

Tanti reperti archeologici , piccoli pezzetti di una vita passata , fatti da oggetti  semplici  riposti con cura ed amore dagli antichi Celti nelle tombe dei loro cari , sono ancora oggi la voce  di queste persone e ci aprono uno specchio sulle tante vite di allora . Sono anche la principale fonte  per la conoscenza della Cultura di Golasecca che,  tra i principali insediamenti protostorici con  maggiori concentrazioni demografiche dell’Italia settentrionale, si insediò a partire daI I millenio a. C. nella zona di confine tra la Lombardia occidentale e il Piemonte orientale, creando una cultura  celtica originale,  particolarmente  influenzata dagli etruschi e dai celti transalpini .

Essa attraversò diverse fasi che la condussero a partire dal IX ad una costante fioritura fin verso il V sec. A. C. per poi confluire nella cultura gallica insubre del periodo storico

Quasi tutti i reperti esposti, vasellame, utensili per l ‘ igiene e l’abbigliamento, oggetti di ornamento in metallo , ambra e coralli  provengono da necropoli nella zona compresa tra Golasecca, Castelletto sopra Ticino e Sesto Calende.  

Colpisce il visitatore  la Tomba del Tripode, del  VI sec a. C.,  sepolcro rinvenuto nella necropoli in zona Mulini Bellaria. Essa consiste nell’urna cineraria e nel  corredo funerario principesco  di una donna di alto rango. Peccato non conoscerne bene la sua storia se non attraverso gli oggetti che l ‘hanno accompagnata nel suo ultimo viaggio.

Situla celtico-golasecchiana al museo di Sesto Calende (Va)

Un altro elemento decisamente importante della raccolta è il collo di un bicchiere con leggibili iscrizione celtica in carattere nord etrusco basata sul cosiddetto “alfabeto di Lugano”

Iscrizione celtica in caratteri nord etruschi . Museo di Sesto Calende

La zona archeologica del museo comprende poi una esposizione di reperti di età precedente alla Cultura di Golasecca ed altri  posteriori che, dal periodo gallico, attraverso quello romano, giungono sino all’insediamento medievale di Sesto Calende.

Ricostru

I pezzi di epoca medievale esposti evidenziano una Sesto Calende fiorente,  sviluppata soprattutto intorno all’abazia di San Donato. Da qui provengono due plutei antichi, mentre altri preziosi oggetti sono giunti dalla collezione Bellini.

Il museo, nato nei primi anni del dopoguerra e ufficializzato nel 1954 dalla Sovrintendenza alle Antichità, nacque inizialmente come raccolta ed esposizione archeologica ma, successivamente, venne ampliato e in questi spazi si sono poi sviluppate una Pinacoteca ed un’area Naturalistica.  In quest’ultima è raccolta una preziosa collezione di fossili pliocenici ritrovati in massima parte a Cheglio di Taino, situato sulla riva varesina del Lago Maggiore. Il materiale è stato recentemente classificato e include differenti specie  vegetali e animali.

PER APPROFONDIRE SULLE SCOPERTE DEI CELTI GOLASECCHIANI NEL TERRITORIO DI SESTO CALENDE su accademia.eu:

https://www.academia.edu/resource/work/7076511

https://www.academia.edu/resource/work/7076484

https://www.academia.edu/resource/work/7085633

https://www.academia.edu/resource/work/7085633

https://www.academia.edu/resource/work/13068775

https://www.academia.edu/resource/work/38973189

https://www.academia.edu/resource/work/7751607

https://www.preistoriainitalia.it/ricerca/la-sacerdotessa-del-tripode-di-sesto-calende-e-le-sue-sorelle-donne-sacre-nella-cultura-di-golasecca/

ZIXU COLLANA MONOGRAFICA DI STUDI SUI CELTI GOLASECCHIANI:

https://www.interlinea.com/cerca.php?s=Zixu

Altri links:

https://www.academia.edu/resource/work/345116