UNO SGUARDO A CREMONA ROMANA

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Centinaia di migliaia di reperti, oltre 4mila metri quadrati scavati, un cantiere archeologico tra i più imponenti e importanti del nord Italia, la storia antica di Cremona finalmente riscritta sulla base di criteri scientifici indiscutibili e straordinari reperti. E poi la ricostruzione della magnifica domus che sorgeva dove adesso c’è l’autosilo.

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Questo il contenuto del primo volume dal titolo “Amoenissimis … Aedificiis” curato da Lynn Arslan Pitcher sullo scavo di piazza Marconi.  Il volume analizza tre fasi della città antica.

Vivere a Cremona con la fondazione e la crescita della città sul fiume con il suo porto sul Po alla confluenza tra via Jacini e via Ruggero Manna e i suoi fossati strategici e difensivi della Cremonella e del Marchionis, distruggere Cremona con l’arrivo delle truppe di Vespasiano, gli scontri con quelle di Vitellio accampate nell’area Lucchini e il saccheggio, la devastazione e l’incendio che voleva cancellare la città e quindi ricostruire Cremona con la bonifica voluta dallo stesso Vespasiano e la lussuosa rinascita in età augustea.

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Ovviamente grande interesse deriva dall’analisi dello scavo di piazza Marconi con i resti dei primi insediamenti in legno sull’insula tra il Po e gli acquitrini circostanti, poi le domus (del peristilio, delle buche rosse e del Ninfeo), le botteghe (una di vino, l’altra di lavorazione in ossa o di palchi di cervi), la ricchezza delle ceramiche e dei cotti a testimonianza di una tradizione antica di lavorazione dell’argilla, le statue (su tutte Afrodite e Diana cacciatrice), i pavimenti, i mosaici, i marmi (alcuni provenienti dal veronese, altri dall’Africa) le suppellettili, i dipinti ad opera anche di artisti fatti venire apposta da Roma per abbellire la casa della famiglia Varo.
Ma non è tutto: gli autori stanno già lavorando al secondo volume che analizzerà i materiali rinvenuti (su oltre un milione di reperti) e che dovrebbe essere pronto entro fine anno. Grazie alla discutibile impresa di realizzare un parcheggio sotto piazza Marconi (mettendoci più di 25 anni dopo la prima ipotesi) almeno si è fatta luce sulla Cremona romana.

LA DOMUS DEL NINFEO DI CREMONA: INTERPRETAZIONE PLANIMETRICA ED IPOTESI RICOSTRUTTIVA . SU ACADEMIA.EDU E CLICCANDO QUI SOTTO L’ARTICOLO  DI GIULIA STERPA:
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LA DOMUS DEL NINFEO DI CREMONA : GLI ARREDI DI BRONZO da LANX DI MARINA CASTOLDI

La domus di piazza Marconi fu costruita in età augustea al limite sud della città romana. Nel I secolo, la domus è stata la dimora di una famiglia di notevoli possibilità economiche, sicuramente importante all’interno della compagine sociale e politica dell’antica Cremona; lo rivelano l’alta qualità degli affreschi, dei pavimenti, dei mosaici, e degli arredi in pietra che ornavano i cortili e le stanze di rappresentanza. Anche se è probabile che la maggior parte degli oggetti di bronzo sia stata trafugata dai soldati di Vespasiano durante il saccheggio del 69 d.C., i reperti rimasti, tra recipienti e arredi, offrono un interessante quadro della suppellettile in metallo di una ricca dimora cisalpina, con un termine ante quem che richiama immediatamente il più noto modello delle città vesuviane.

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ARTICOLO IN PDF CONSULTABILE CLICCANDO SOTTO:

ARREDI DI BRONZO DOMUS CREMONA

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IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI CREMONA 

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LA DOMUS DI VIA COLLETTA  VISITABILE AL MUSEO ARCHEOLOGICO DI CREMONA

Alcune domus di eccezionale importanza storica tornano alla luce al Museo Archeologico S. Lorenzo di Cremona. Gli scavi per la ristrutturazione dell’ottocentesco palazzo Zuccari (ex Seminario), avviati nel 2014 dalla Soprintendenza Archeologia della Lombardia, hanno restituito alla città – tra le vie Manna, Colletta e del Consorzio – splendidi resti di più abitazioni di epoca romana riconducibili al II sec. a.C, tra i più antichi ritrovati in città. Alcuni di questi, in collaborazione sotto la direzione della Soprintendenza, sono stati prelevati dal sito archeologico e saranno esposti a partire dal 30 settembre 2016 al museo nella sezione dedicata all’edilizia residenziale. Rarissima testimonianza delle strutture abitative sorte in città nel II sec. a.C. per raffinatezza delle pitture parietali e dei pavimenti e per tipologia, sinora scarsamente documentata nell’Italia Settentrionale.

GLI SCAVI DI VIA COLLETTA
In entrambe le aree interessate dalla realizzazione di autorimesse interrate nel progetto della Iniziative Immobiliari Cremonesi, sono emerse tracce di alcuni ambienti pavimentati: i pavimenti dei quattro vani individuati presso il cortile maggiore, di cui non restavano murature, sono stati recuperati per essere ricollocati nel cortile nella loro posizione originaria, ma a quota più alta, dove saranno visibili al pubblico.

La porzione di edificio conservata nel cortile piccolo comprendeva parte di un atrio di ingresso, con l’impronta di una vasca centrale, asportata nell’antichità, su cui si aprivano almeno due differenti vani, delimitati da un muro, che recava ancora sulla faccia interna parte della decorazione dipinta. Le indagini, eseguite con finanziamenti della Iniziative Immobiliari Cremonesi a partire dal luglio del 2014, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia della Lombardia, della ditta RA.GA. srl. di Paul Blockley, con il responsabile di cantiere Gianluca Mete, hanno permesso di recuperare parte della decorazione pittorica delle stanze, crollata sui pavimenti. Fondi del MIBACT sono stati stanziati per la ricomposizione e il restauro, da parte di Stefania Tonni, di alcuni elementi figurati, tra cui ad esempio, un piccolo quadro con scena nilotica.

Sono state ritrovate anche ricche testimonianze del vasellame e degli arredi utilizzati nelle case: tra gli altri di particolare rilievo risulta un frammento di statuetta di centauro in terracotta, forse appartenente alla decorazione di una fontana.

I materiali sono in corso di catalogazione e studio per permettere di definire le diverse fasi di costruzione e la durata della vita delle strutture, che sembrano essere rimaste in uso fino al 69 d.C., anno della distruzione di Cremona in seguito alle vicende relative alla lotta per la successione all’imperatore Nerone. I risultati degli studi saranno raccolti in un libro che rappresenterà un ulteriore passo nella conoscenza di Cremona romana, anche nei suoi quartieri più periferici, come quello in esame, situato a ridosso dell’area delle mura, sul lato sud-occidentale della città.

Le operazioni di recupero dei pavimenti e del muro, condotte da Anna Ghillani e Giorgio Arcari della ditta Opus Restauri, per la delicatezza degli elementi ritrovati, sono state di particolare difficoltà: il restauro delle strutture, appena iniziato, permetterà di riportare all’originario aspetto le raffinate tessiture dei pavimenti cementizi con inserti in marmi colorati e del mosaico. Il complesso costituito dai pavimenti e dalla muratura è stato prelevato e verrà esposto presso il Museo Archeologico di san Lorenzo, ricreando la medesima disposizione ritrovata in scavo, offrendo così ai visitatori la suggestione di accedere a una casa romana.

L'InviatoQuotidiano

LA DOMUS ROMANA AL MUSEO ARCHEOLOGICO
Il Museo Archeologico presenta, all’interno della chiesa sconsacrata di San Lorenzo, un percorso dedicato alla storia di Cremona in età romana, a partire dalla fondazione nel 218 a.C. e con particolare riguardo alla fase di massimo splendore, tra l’età augustea e le tragiche vicende del 69 d.C. Il percorso museale si sviluppa su tre sezioni: lo spazio privato, lo spazio pubblico e le necropoli.

La parte più ampia è quella dedicata allo spazio del vivere privato, cioè alle abitazioni – con ricchi apparati decorativi (mosaici, affreschi, arredi di lusso) – appartenute alle élites cittadine. Fino ad ora le testimonianze più significative erano rappresentate dal complesso pavimentale della domus col mosaico del Labirinto, rinvenuta tra gli anni ’20 e ’50 del secolo scorso in via Cadolini, e dai resti di pavimenti, pitture parietali, arredi domestici e da giardino della domus del Ninfeo di piazza Marconi.

A seguito dello scavo di Palazzo Zuccari, l’allestimento museale sarà arricchito dal 30 settembre prossimo dai resti di una nuova domus ancora più antica: in particolare, alcuni pavimenti decorati, di cui non sarà possibile garantire la fruizione in situ, sono stati prelevati e saranno esposti al museo, dove arricchiranno e aggiorneranno la sezione dedicata all’edilizia residenziale insieme a parti di muratura, di intonaco dipinto e ad altri materiali rinvenuti nello scavo.( DA INVIATOQUOTIDIANO DI CREMONA)

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CATALOGO AMOENISSIMIS…..AEDIFICIIS DOWNLOAD

QUI SOTTO E’ POSSIBILE LEGGERE I PRINCIPALI ARTICOLI DELLE RICERCHE TRATTE DAL CATALOGO AMOENISSIMIS ..AEDIFICIIS E CONSULTABILI GRATUITAMENTE  DA ACADEMIA.EDU:

Scene nilotiche Cremona
Scene nilotiche Cremona
Scene.nilotiche Cremona
Ninfeo villa del ninfeo Cremona
Particolare ninfeo Cremona
Particolari decorazione ninfeo Cremona
Vittoria di Bedriacum copia
Tegole con impronte di animali
Anfore Cremona
Statuette e amuleti Cremona
Reperti bronzei Cremona
Resti di cesto del I sec
Resti di cesto del I sec a C
Lucerne
In pprimo piano amuleto falliforme campanile e bronzetti di Ercole Cremona
Frammenti in osso di decorazioni letti funebri
Frammenti ddi decorazioni letti funebri

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